La mia prima volta

Quest’estate in una favolosa libreria di Beaune, in Borgogna, sono riuscita a convincere il Francese a regalarmi Leçons de Cuisine École Ritz Escoffier, Édition E/P/A/ Hachette-Livre, 2004. La libreria in sé meriterebbe un intero post dedicato: ci abbiamo passato 4 ore, un po’ per l’aria condizionata, ma soprattutto per l’infinita collezione di libri di cucina e di enogastronomia in genere! Un paradiso!
Ma tornando al fine di questo post, oggi ho usato per la prima volta questo bellissimo libro, per cucinare un’altra mia prima volta: le madeleine.
Non solo non ho mai cucinato in vita mia una madeleine, ma non ne ho mai nemmeno assaggiata una: mi hanno sempre dato l’idea di essere una cosa tipo mini plumcake poco artigianali, industriali, perciò un po’ stopposelle. Ma visto che sono sempre pronta a ricredermi e a dare a tutti (???) almeno una possibilità, ho deciso che dovevo agire, mettere da parte tutte le paure e le angosce che mi assalivano prendendo in mano uno dei manuali più importanti della cucina mondiale, e cercare di tirarne fuori qualcosa di decente (da postare, ovviamente).
E così, eccomi qui, con la ricetta, pari pari (mai mi permetterei di mettere mano a una ricetta di Escoffier e tanto meno la prima volta che la eseguo!!!), tradotta dal libro.


Per 10-12 grosse madeleine o 20-24 madeleine piccole (72 minuscole madeleine):

2 uova
La scorza finemente grattugiata di 1/2 limone
75 g di zucchero (non presenti nella vecchia versione!!!)
10 g di zucchero di canna
1 pizzico di sale
90 g di farina
3 g di lievito
Qualche goccia di estratto di vaniglia
90 g di burro fuso, freddo + 20 g per imburrare gli stampini (se non usate quelli di silicone, vedi nota)
10 g di miele liquido (io ho messo il miele di castagno: quello avevo)

In una ciotola mescolare con la frusta (attenzione, NON sbattere, ma mescolare) le uova con i due tipi di zucchero, e aggiungere, nell’ordine, la farina, il lievito, l’estratto di vaniglia e la scorza del limone. Lavorare il composto con uno sbattitore elettrico a immersione finché non risulterà omogeneo, poi aggiungere il burro fuso e il miele.
Lasciare riposare per almeno 30 minuti in luogo fresco.
Nel frattempo accendere il forno a 220° C.
Imburrare gli stampini e riempirli fino a 3/4 con l’aiuto di un cucchiaio. Infornare e cuocere per circa 15 minuti. Le madeleine saranno ben cotte quando il loro volume sarà aumentato e il perimetro sarà ben dorato.
Sformare le madeleine ancora calde e lasciarle raffreddare su una griglia.

Le mie madeleine erano veramente minuscole, perciò ho dovuto abbassare il forno a 160° C e farle cuocere per soli 5 minuti.

Nota: l’ultima volta che ho fatto incetta da Medagliani ho trovato uno stampo in silicone (se non li avete mai provati correte all’istante a comprarne uno, una forma qualsiasi: sono FAVOLOSI!) per delle madeleine che più mini non si poteva (altri scherzi che ti fa essere una drogata di food blog: compri oggettini che userai si e no una volta o due nella tua vita, ma che hai visto citati dai gota del food blog mondiale e che ti servono per fare un post carino!). Questo è solo l’inizio, siete avvisati: per ammortizzare l’investimento, mi toccherà sfornare madeleine di tutti i tipi!!!

10 Comments

  1. Francesca

    esiste anche lo stampino al silicone per le madeleine?? ma non vale, ma tu c’hai tutto!!! la prossima volta vengo a fare la spesa da te!;))
    dolce fantastico direi, semplice soffice tradizionale e insostituibile

  2. AmicoAle

    io voglio la foto della coquille de saint jacques di silicone con cui hai prodotto siffatte bontà. già fatto il pappotto proustiano nel té?

  3. AmicoAle

    e comunque hanno da esse un po’ stopposette, altrimenti che madeleines sono?
    😉

  4. Piperita

    @AmicoAle. certo che li ho già “pucciati” nel tè! E se non che madeleine è???

    😉

  5. perec

    io voglio strafocarmici. con un bel bicchiere di latte e vaniglia, una copertina sulle gambe, un bel panorama fuori e il telefono che non prende. ah… la vita… durerebbe 5 minuti, ma sarei brava. è che non son tipo da plaidino…

  6. Piperita

    Oh, io sono assolutamente tipo da palidino, sì, sì, soprattutto quando fuori piove come oggi….
    Sì, sì, plaid dell’automobil club…

    😉

  7. rosso fragola

    ciao Pip, niente mle come sciampista!
    Belle le Madeleine, si davvero belline!
    Caio!

  8. gli scribacchini

    E brava Piperita. Mica facili le madeleines! Il trucco sta nel seguire le ricette alla lettera, con precisione da farmacista. Il trucco n.2 sta nel sussurrare, con aria distaccata e sguardo alla Greta Garbo :” Veramente,la zia di Proust le intingeva in un infuso di tiglio”…
    Trucco n. 3. Cercare le madeleines al miele di castagno sul sito di Chocolate and zucchini. Se non le trovi avvisa.
    n. 4 : Citofonami con tono aspro se mi dimentico di postare la ricetta delle madeleines al cioccolato.
    Dimenticavo : Medagliani for president! Kat

  9. AmicoAle

    @ scribacchini: è vero, proust dice :”Et dès que j’eus reconnu le goût du morceau de madeleine trempé dans le tilleul que me donnait ma tante…” però l’infuso di tiglio a me fa un po’ troppo dormire… e niente reminiscenze, mentre il té magari un po’affumicato…
    🙂

  10. miro

    di Beaune ricordo un piatto con 12 lumache, un bicchiere di rosso, seduti a un tavolino fuori in una piazzetta. ma soprattutto ricordo l’infinita scarpetta che facemmo con pezzetti di baguette nel burro-aglio-prezzemolo. ah, la belle vie!

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